mercoledì 29 febbraio 2012

Twitter e Editoria: perché e come usare le liste


A cosa servono le Liste su Twitter? Come dovrebbero essere usate da una casa editrice?
Le liste su Twitter permettono a ciascun utente di organizzare gli account che segue raggruppandoli in categorie. Si tratta di una funzione utile e comoda per tutti, per tenere in ordine e divisi i "following" a seconda degli interessi e della natura dei tweet.

A cosa possono servire le liste per una casa editrice?
Prima di tutto, a fare ordine tra le persone che si seguono, siano esse altre case editrici, giornalisti, librerie o semplici lettori.
Infatti è consigliabile, partendo da queste distinzioni "di base", separare le varie categorie di utenti per poter meglio gestire il loro flusso di informazioni.

Come si realizzano?
Prima di tutto bisogna ovviamente avere un account Twitter. Una volta entrati all'interno dell'account, dal pannello di controllo dell'account in alto a destra abbiamo la possibilità di entrare in Liste e da lì crearle, editarle e gestirle a nostro piacimento (inserendo nome e una breve descrizione, potete sbizzarrirvi)

La cosa migliore da fare, dal momento in cui si crea una lista, sarebbe quella poi di inserire ogni nuovo utente seguito direttamente in quelle liste, in modo da poterlo ordinare sin da subito all'interno della categoria. Farlo è semplicissimo: per ogni contatto che iniziamo a seguire c'è sempre la possibilità di "aggiungerlo alla lista".

Una volta realizzata la lista si può decidere di tenerla pubblica o renderla privata, e da questo momento in poi avere sempre i tweet divisi e organizzati in base alle categoria di provenienza. Uno strumento molto utile per una casa editrice per sapere rapidamente i tweet di altre case editrici, di fan, di esperti di marketing, di librai e via dicendo. Da provare.

domenica 19 febbraio 2012

Severgnini e la settimana senza internet



Interessante, anche se non proprio nuovissimo, l'esperimento che Beppe Severgnini ha fatto la scorsa settimana, e che questa domenica è in edicola con La Lettura: una settimana senza internet, senza iPad e senza social network
Il risultato è divertente e ben raccontato, anche se forse un po' troppo autoreferenziale. Lo potete leggere sul sito del Corriere, e a me personalmente va di segnalare soprattutto questo passaggio:
Non solo: capisco che la posta elettronica condiziona l’umore, portandoci continue informazioni inattese. Comunicazioni, inviti, proposte, proteste: le nostre giornate — filosofeggio — sembrano partite di ping-pong, occorre ribattere colpi che arrivano da ogni parte (sotto forma di mail). Da cinque giorni facciomeno cose, ma ho la sensazione di farle meglio. Scopro nuove attività, come guardare dal finestrino dell’automobile (invece di approfittare di ogni trasferimento per controllare la posta). 

Interessante osservazione, utile come punto di partenza per capire che il multitasking non sempre è un bene. Possiamo anche fare meno cose, e farle meglio.

martedì 14 febbraio 2012

Goodreads vs Anobii



Al momento il popolare social network dedicato ai libri, Anobii, che vanta un numero molto alto di iscritti in Italia, sta avendo molte difficoltà: sito molto spesso in manutenzione, aggiornamenti delle schede lentissimi, schede spesso ripetute e piene di errori, una grafica poco usabile e non molto intuitiva, hanno fatto sì che un numero sempre maggiore di utenti si sia, negli ultimi mesi, spostato su Goodreads: una soluzione che al momento sembra più affidabile, completa e interessante per tutti gli amanti dei libri e dei social network.
Per un approfondimento sul tema consiglio questo utile post di Luca Conti, per sapere come trasferire la propria libreria da Anobii a Goodreads ecco un altro interessante articolo.

martedì 7 febbraio 2012

Quanto dovrebbe costare un ebook?



La domanda è di per sé fin troppo generica e non ha ovviamente una risposta univoca. Ma serve però a riflettere su un tema sicuramente centrale nello sviluppo e nel futuro dell'ebook, nel nostro paese - che è come sempre in ritardo - ma anche in Europa e nel mondo.

Quanto dovrebbe costare un ebook? Qual è il costo massimo che i lettori sono disposti a spendere, quale il minimo per le case editrici per ricavarci entrate decenti? Un libro appena uscito per una media casa editrice, che in libreria costa, che so, 15 euro, può costare lo stesso prezzo in digitale? E se poi si scaricano illegalmente, come la musica e i film, ormai da anni? 
Tutte domande giuste e utili, su cui addetti ai lavori, editori, ma anche lettori dovranno prima o poi confrontarsi, se non l'hanno già ripetutamente fatto.

Eppure sembra ci siano strade molto diverse da editore a editore, e non saprei ancora dire quale la più vantaggiosa, ce lo dirà il mercato nel giro di un paio d'anni. Ci sono libri e case editrici che optano per prezzi alti, altre che hanno deciso per la metà, ancora offerte molto vantaggiose di alcune case editrici, su classici o longseller a un prezzo irrisorio, come lo 0,99 di Super Santos di Saviano di queste ultime settimane.
Senza dubbio, per un ebook il costo e il rischio per l'editore, è ridotto o quasi nullo (no stampa, promozione, distribuzione), ma restano le spese di distribuzione digitale, di realizzazione dell'ebook stesso (non certo proibitivo) le royalties per gli autori, e abbassando/riducendo il prezzo al 30% di quello cartaceo, si rischia di parlare di entrate davvero minime, per cifre ancora basse come quelle del mercato italiano.
D'altra parte, inutile negarlo, alcuni ebook sono fatti davvero male, con errori di impaginazione, corsivi che saltano, mancanza di stacchi di capitoli, solo per citare alcune dei principali orrori che è possibile trovare in molti degli ebook attualmente in commercio. Quindi, sta anche all'editore offrire un prodotto decente, a un prezzo decente.

Altrimenti è giusto scaricarlo illegalmente? Certo che no, rispondiamo, ma non abbiamo dato per scontato e accettato, nel corso degli ultimi 15 anni, che opere cinematografiche e dischi fossero condivisi e scaricati senza costi per l'utente finale? Anche l'ebook, e non ci sarà nulla per poterlo evitare, dovrà fare i conti con il download illegale. Che incidenza avrà sul mercato, è ancora difficile da dire.

Tornando sul prezzo e sulle varie possibilità da tenere in conto per gli editori, c'è di sicuro quella di poter modificare, aggiustare, calibrare progressivamente i vari prezzi di un ebook, nelle varie fasi della sua vita: si può pensare, ad esempio, di offrire in promozione, ancor prima che il libro sia in libreria, l'ebook a un prezzo scontatissimo, per poi rialzarlo una volta uscito in libreria, cercando di offrire un prodotto in anteprima a un prezzo vantaggioso. Oppure, optare per una soluzione diversa, tenendo prima alto il prezzo, per poi abbassarlo, nel caso in cui si vogliano ottenere più vendite.

Sono tante quindi le strade da percorrere e il futuro è ancora incerto, ma di sicuro, secondo il mio punto di vista:
1) il download illegale di ebook sarà una pratica sempre più presente e di cui si parlerà sempre più spesso in futuro;
2) sarà impossibile da arginare;
3) fin quando il mercato degli ebook sarà così poco sviluppato, gli editori si muoveranno per approssimazioni successive, imitandosi l'un l'altro, spesso prendendo cantonate;
4) molti di quelli che si sono tuffati con entusiasmo nell'universo ebook, si stanno rendendo conto che è  ancora presto per parlare di "rivoluzione";
5) alla fine l'ultima parola sul prezzo dell'ebook la faranno il mercato, e soprattutto i lettori.

domenica 5 febbraio 2012

If Book Then - Le 7 lezioni


Se amate i libri, coi libri ci lavorate e in qualche modo vi interessate di tecnologia, di eBook, di digitale, o siete anche soltanto dei semplici curiosi dell'editoria, avete sentito parlare di If Book Then - The future of publishing, now, un evento che si è tenuto il 2 febbraio a Milano.
Se non ci siete stati e non ne avete sentito parlare, non preoccupatevi: sul blog You can print potete leggere un utile e interessante articolo di Alessandro De Giorgi (@futurodeilibri) sull'argomento. Buona lettura e buon approfondimento!


Relatori: http://www.ifbookthen.com/?cat=20
Slide dell’evento: http://www.slideshare.net/ifbookthen

venerdì 3 febbraio 2012

Cos'è un hashtag e come può servire a una casa editrice



Gli Hashtag sono i simboli del cancelletto # che vengono utilizzati su Twitter per definire temi, lanciare storie, promuovere iniziative o commemorare ricorrenze. 

Si tratta ormai di un meccanismo, di una convenzione sempre più frequente e usata da tutti gli utenti, siano esse persone o aziende. Se dovessi infatti rilanciare su Twitter il contenuto di questo mio post, scriverei sicuramente: "Cosa è un #hashtag e come può servire a una #casaeditrice, aggiungendoci anche i temi #libri, #social e #editoria come macrocategorie per contestualizzarlo.

Sono quindi prima di tutto dei TAG, che vengono usati per classificare e tematizzare i cinguettii sul famoso social network. E, in seconda battuta, sono usati in maniera originale per lanciare particolari discussioni: alcuni dei tag relativi alle case editrici maggiormente utilizzati negli ultimi mesi sono stati quelli dedicati a particolari eventi #librinnovando, #plpl2012, #ibt2012 proprio negli ultimi giorni. Ancora, sono stati lanciati da specifiche case editrici per promuovere libri o commemorare autori (ultima in ordine di tempo la #Szymborska).

Tutti questi temi, compresi gli hashtag, possono essere ricercati su motori di ricerca che, appunto, ci aiutano a orientarci in questo mondo. Oltre a quello interno al social network (che si trova in alto sulla destra e permette di visualizzare un piccolo storico, non sempre precisissimo, di tutti i tweet relativi a un determinato hashtag), segnalo anche http://hashtags.org che permette di fare ricerche molto specifiche e anche visualizzare con dei grafici l'andamento della parola su Twitter, settimana per settimana. Si tratta di uno strumento molto utile sia per i lettori che per gli editori, che possono in questo modo promuovere la propria attività, creare dibattito e stimolare discussioni.