martedì 7 febbraio 2012

Quanto dovrebbe costare un ebook?



La domanda è di per sé fin troppo generica e non ha ovviamente una risposta univoca. Ma serve però a riflettere su un tema sicuramente centrale nello sviluppo e nel futuro dell'ebook, nel nostro paese - che è come sempre in ritardo - ma anche in Europa e nel mondo.

Quanto dovrebbe costare un ebook? Qual è il costo massimo che i lettori sono disposti a spendere, quale il minimo per le case editrici per ricavarci entrate decenti? Un libro appena uscito per una media casa editrice, che in libreria costa, che so, 15 euro, può costare lo stesso prezzo in digitale? E se poi si scaricano illegalmente, come la musica e i film, ormai da anni? 
Tutte domande giuste e utili, su cui addetti ai lavori, editori, ma anche lettori dovranno prima o poi confrontarsi, se non l'hanno già ripetutamente fatto.

Eppure sembra ci siano strade molto diverse da editore a editore, e non saprei ancora dire quale la più vantaggiosa, ce lo dirà il mercato nel giro di un paio d'anni. Ci sono libri e case editrici che optano per prezzi alti, altre che hanno deciso per la metà, ancora offerte molto vantaggiose di alcune case editrici, su classici o longseller a un prezzo irrisorio, come lo 0,99 di Super Santos di Saviano di queste ultime settimane.
Senza dubbio, per un ebook il costo e il rischio per l'editore, è ridotto o quasi nullo (no stampa, promozione, distribuzione), ma restano le spese di distribuzione digitale, di realizzazione dell'ebook stesso (non certo proibitivo) le royalties per gli autori, e abbassando/riducendo il prezzo al 30% di quello cartaceo, si rischia di parlare di entrate davvero minime, per cifre ancora basse come quelle del mercato italiano.
D'altra parte, inutile negarlo, alcuni ebook sono fatti davvero male, con errori di impaginazione, corsivi che saltano, mancanza di stacchi di capitoli, solo per citare alcune dei principali orrori che è possibile trovare in molti degli ebook attualmente in commercio. Quindi, sta anche all'editore offrire un prodotto decente, a un prezzo decente.

Altrimenti è giusto scaricarlo illegalmente? Certo che no, rispondiamo, ma non abbiamo dato per scontato e accettato, nel corso degli ultimi 15 anni, che opere cinematografiche e dischi fossero condivisi e scaricati senza costi per l'utente finale? Anche l'ebook, e non ci sarà nulla per poterlo evitare, dovrà fare i conti con il download illegale. Che incidenza avrà sul mercato, è ancora difficile da dire.

Tornando sul prezzo e sulle varie possibilità da tenere in conto per gli editori, c'è di sicuro quella di poter modificare, aggiustare, calibrare progressivamente i vari prezzi di un ebook, nelle varie fasi della sua vita: si può pensare, ad esempio, di offrire in promozione, ancor prima che il libro sia in libreria, l'ebook a un prezzo scontatissimo, per poi rialzarlo una volta uscito in libreria, cercando di offrire un prodotto in anteprima a un prezzo vantaggioso. Oppure, optare per una soluzione diversa, tenendo prima alto il prezzo, per poi abbassarlo, nel caso in cui si vogliano ottenere più vendite.

Sono tante quindi le strade da percorrere e il futuro è ancora incerto, ma di sicuro, secondo il mio punto di vista:
1) il download illegale di ebook sarà una pratica sempre più presente e di cui si parlerà sempre più spesso in futuro;
2) sarà impossibile da arginare;
3) fin quando il mercato degli ebook sarà così poco sviluppato, gli editori si muoveranno per approssimazioni successive, imitandosi l'un l'altro, spesso prendendo cantonate;
4) molti di quelli che si sono tuffati con entusiasmo nell'universo ebook, si stanno rendendo conto che è  ancora presto per parlare di "rivoluzione";
5) alla fine l'ultima parola sul prezzo dell'ebook la faranno il mercato, e soprattutto i lettori.

4 commenti:

  1. Premettendo che rimango amante dell'odore della carta del libro in formato "classico", il prezzo del libro digitale dovrebbe essere molto conveniente per convincere un lettore a non comprare l'edizione cartacea. Rimarrebbe inoltre il problema del "prestito" degli ebook (consuetudine consentita per la parte cartacea) ed il costo dei singoli dispositivi (e-book reader) che al momento non è basso. Una buona politica di prezzo sugli ebook la si potrebbe fare per gli autori esordienti, in modo da trovare un maggior numero di lettori ed aumentare le pubblicazioni.Diminuendo i costi di produzione, le case potrebbero pubblicare molti più libri in digitale, verificarne il successo ed eventualmente decidere di pubblicare una versione cartacea.

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  2. Grazie del commento. Sul prestito dell'ebook conto di scrivere un post quanto prima, mente sul costo dei reader non mi trovi totalmente d'accordo. Anche sul discorso "prova" per gli esordienti avrei qualche dubbio: anche perché sarebbe in qualche modo come dire che la pubblicazione digitale sia di serie B, mentre su carta un livello superiore. E non credo che sia una cosa buona far passare questo tipo di messaggio.

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  3. Non voglio dire che la pubblicazione su carta sia superiore, voglio semplicemente dire che tra i punti presi in considerazione per la pubblicazione di un libro, c'è il costo che la casa editrice deve affrontare. Immagino che più i costi sono bassi, più un editore può essere invogliato ad investire, in particolare sugli esordienti, per i quali non c'è ancora un riscontro di pubblico. E' chiaro che gli altri punti di valutazione dell'opera rimangono invariati e potrebbero prescindere dal formato di pubblicazione.
    Sarebbe poi interessante capire se i lettori italiani, a parità di prezzo, preferiscano l'ebook o la versione cartacea.

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  4. Certo, verissimo. Creare un libro di carta ha costi a volte molto alti. Creare un ebook costi molto più bassi.
    Sulle preferenze dei lettori: è ancora presto per dirlo, ma credo che a parità di prezzo una grande fascia della popolazione - direi 35- 60 anni, anche più preferisca la carta.

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